
1. La dieta vegetariana, che prevede l’esclusione di carne e pesce e il consumo regolare di uova, latte e derivati, può garantire un adeguato accrescimento e nutrimento del bambino, ma occorre che l’alimentazione sia pianificata e controllata. La crescita dei bambini vegetariani, se la dieta è congrua e non restrittiva, non si discosta significativamente da quella dei bambini onnivori.
2. La dieta vegana, che esclude il consumo di carne, pesce e derivati animali (uova, latte e latticini) può determinare nei bambini una crescita più lenta, ma nei limiti della norma a patto che l’alimentazione sia opportunamente pianificata e controllata, prevedendo l’integrazione della vitamina B12. Dal momento che nella dieta vegana, rispetto a quella vegetariana, il rischio di un deficit energetico cronico e di carenze nutrizionali è più alto, è di fondamentale importanza, specie nei primi mesi e anni di vita, che sia attentamente maggiorato l’apporto di cereali, frutta secca, olio extravergine, legumi ed eventuali alimenti fortificati. Il fabbisogno proteico pediatrico giornaliero, da soddisfare attraverso le proteine vegetali, è superiore rispetto a quello previsto dalle diete onnivore.
3. Sono assolutamente controindicate in età pediatrica le diete fruttariane e macrobiotiche, le quali impediscono in ogni caso un adeguato accrescimento in salute del bambino.
4. Nelle diete vegetariane e vegane in età pediatrica occorre monitorare con attenzione l’apporto di ferro, calcio, zinco, vitamina B12 e acido linolenico. In entrambi i regimi alimentari in età evolutiva è fortemente raccomandata la pianificazione dell’ alimentazione attraverso uno schema elaborato da un nutrizionista, medico pediatra o dietologo, il quale può prescrivere esami ematochimici periodici ed eseguire controlli della crescita e dello stato nutrizionale del paziente.
5. Sia nelle diete vegane che in quelle vegetariane è necessario aumentare l’apporto di ferro dell’ 80%, dal momento che il minerale contenuto nei cibi vegetali è meno biodisponibile. E’ indicato il consumo di alimenti fortificati e quantità più elevate dei cibi vegetali contenenti il ferro, associati ad alimenti e condimenti ricchi in vitamina C. Anche l’apporto di zinco e’ da aumentare del 50% rispetto ai fabbisogni della dieta onnivora.
6. Nelle diete vegetariane ben pianificate non sussiste il rischio di una carenza di calcio, contenuto in latte e derivati, mentre l’apporto del minerale può essere scarso nelle diete vegane, che richiedono l’inserimento di alimenti fortificati e/o quantità maggiorate di cibi vegetali naturalmente ricchi di calcio.
7. Nelle diete vegetariane e vegane può esserci il rischio di un eccessivo apporto di fibre, da controllare in modo attento per evitare una diminuzione dell’assorbimento intestinale dei nutrienti.
8. Le diete vegane sono sempre associate ad un mancato apporto di vitamina B12, dal momento che questa è contenuta solo in alimenti di origine animale. La carenza di B12, nei primi anni anni di vita e nei lattanti allattati al seno da madre vegana che non assume integrazioni, può comportare gravi rischi per l’accrescimento e importanti complicanze neurologiche, pertanto è sempre indicata una adeguata integrazione e/o il consumo controllato di alimenti fortificati o latte di formula.
9. Le diete vegane e vegetariane richiedono un controllo costante della qualità dell’alimentazione e degli apporti nutrizionali al fine di garantire l’adeguato sviluppo in salute. Occorrono una pianificazione attenta dell’ alimentazione del bambino e la valutazione periodica del suo stato nutrizionale e dei suoi esami ematochimici per escludere eventuali carenze, anche subcliniche. Pertanto, la dieta vegetariana e, in particolare, vegana in eta’ pediatrica, specie nei primi mesi e anni di vita, è da ponderare approfonditamente perché è molto impegnativa e può comportare vincoli, limitazioni e potenziali difficoltà nei contesti sociali e nelle relazioni del bambino. In considerazione delle criticita’ suddette, insite nei modelli alimentari di eliminazione, La Federazione Italiana dei Medici Pediatri e la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, concordi con il Ministero della Salute e l’OMS, raccomandano in età evolutiva il modello della Dieta Mediterranea, onnivora, a base vegetale e con il bilanciato consumo di alimenti animali e di derivazione animale.
10. Le diete vegetariane e vegane talvolta vengono intraprese dagli adolescenti per ragioni etiche, ambientali o per rivendicare la propria personalità e autonomia nelle scelte di vita. Una dieta vegetariana o vegana in adolescenza non comporta rischi per la salute o per lo sviluppo puberale, ma comunque necessita sempre degli adeguati accorgimenti alimentari e nutrizionali. Essendo modelli alimentari di eliminazione, le diete vegetariane e vegane, pur non costituendo di per sé la causa di un disturbo del comportamento alimentare, talvolta vengono intraprese in modo incongruo e restrittivo nei giovani affetti da anoressia o bulimia per mascherare o giustificare le proprie condotte alimentari. In questi casi la famiglia deve prestare attenzione alle nuove abitudini e valutarne le reali motivazioni.