LA DIETA MEDITERRANEA

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“Un giorno scoprii la Dieta Mediterranea, me ne innamorai, la mia vita cambiò… e decisi di diventare Nutrizionista.” Così potrebbe iniziare una delle mie possibili biografie!

La Dieta Mediterranea non è una dieta dimagrante, anche se favorisce il controllo del peso corporeo, non è la dieta della pizza e della lasagna, anche se non esclude ne’ l’ una ne’ l’altra, non è una dieta vegana o vegetariana, anche se prevede il consumo prevalente e in abbondanza di alimenti di natura vegetale.


La Dieta Mediterranea è un modo di essere, un modello alimentare e di vita così vario, sano, gustoso… e vivo… e vivace… che non può non essere amato, seguito e vissuto, assaporato con gusto e con gioia. 


La Dieta Mediterranea nasce da una storia d’amore (non poteva che essere così) tra due scienziati americani, i biologi Ancel e Margaret Keys; i due coniugi, intorno al 1950, decisero di lasciare l’America e trasferirsi in Italia, a Pioppi, nel Cilento, al fine di studiare lo stile di vita e l’alimentazione delle regioni del bacino del Mediterraneo (Italia, Francia, Spagna, Grecia) e spiegare scientificamente quali fossero le cause della incredibile salute e longevità di quelle popolazioni.

I Keys vissero in Italia per circa 40 anni, morirono ultracentenari e ci lasciarono come eredità un testo divulgativo preziosissimo, “Eat well and stay well-The Mediterranean way”, che raccoglie tutti i risultati dei loro studi e che riassume ogni aspetto peculiare del modello alimentare da loro codificato e oggi riconosciuto da tutta la comunità scientifica internazionale come lo stile di alimentazione più salutare, vario, bilanciato e sostenibile. Per tutte queste sue caratteristiche la Dieta Mediterranea è oggi patrimonio culturale immateriale dell’ Unesco.

Vi consiglio la lettura del libro di Ancel Keys, la consultazione delle ricette in esso contenute e l’inizio di un viaggio di scoperta ricco di soddisfazioni, benessere… e felicità!

“La cucina mediterranea ci regala una tale ricchezza di delizie gustative, tante felici sorprese a tavola, tanto piacere per la gola in piatti che sono per la maggior parte economici e facili da preparare, che meriterebbe di essere esaltata comunque, anche se non esistessero prove della sua straordinaria salubrità.”
Ancel e Margaret Keys

 

STITICHEZZA FUNZIONALE IN ETA’ PEDIATRICA

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La stitichezza funzionale è molto comune in età pediatrica ed ha una prevalenza tra lo 0,3% e l’ 8%.
Solo nel 5% dei casi il disturbo è di tipo organico e necessita di terapia chirurgica.
Nel 95% dei piccoli pazienti con stipsi la malattia è di tipo funzionale e richiede un approccio multifattoriale, basato sulla terapia nutrizionale, comportamentale (incoraggiamento, toilette training, attività fisica) e farmacologica (disimpatto fecale iniziale e terapia di mantenimento successiva su prescrizione del medico pediatra).

Per la diagnosi di stitichezza funzionale cronica devono essere presenti due o più delle seguenti condizioni, per almeno un mese sotto ai 4 anni di età e per almeno due mesi sopra i 4 anni di età:
– Due o meno di due evacuazioni a settimana
– Almeno un episodio a settimana di incontinenza fecale, successivo all’acquisizione del controllo sfinterico
– Eccessivo atteggiamento di ritenzione di feci e opposizione ad evacuare
– Defecazione dolorosa o feci dure
– Riscontro di grande massa fecale nel retto
– Emissione di feci di grandi dimensioni

La diagnosi viene effettuata dal pediatra attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo, andando ad escludere in primo luogo eventuali patologie organiche all’ origine della stipsi.
In anamnesi è possibile riscontrare un inizio precoce del disturbo, dopo alcune settimane o alcuni mesi dalla nascita, oppure una insorgenza successiva, spesso in concomitanza con momenti critici dello sviluppo del bambino (educazione al vasino, inizio della scuola, paure e problematiche psicologiche, etc). E’ anche frequente che la pigrizia nell’evacuare e/o un’ alimentazione priva di fibre e carente di liquidi, comportino feci dure ed episodi di defecazione dolorosa, cui segue la persistenza da parte del bambino a trattenere le feci e, dunque, un perpetuarsi del disturbo.

Nella stipsi funzionale l’esame obiettivo è generalmente negativo e la crescita staturo – ponderale è nella norma.

L’approccio nutrizionale alla stipsi funzionale in età pediatrica, secondo le recenti linee guida 2014 ESPGHAN – NASPGHAN, prevede un adeguato apporto di liquidi e di fibre attraverso la dieta.
L’assunzione di liquidi raccomandata per età e nei due sessi è riportata sulla tabella in allegato al fondo del post.
L’assunzione di fibre raccomandata nei bambini sopra i due anni di età attraverso gli alimenti si può calcolare utilizzando la formula: età in anni + 5 gr/die. I cibi contenenti fibre sono i cereali integrali, i legumi, la verdura, la frutta fresca e la frutta secca.
Una regolare quota di fibre e di liquidi può contribuire a trattare e a prevenire la stipsi funzionale, tuttavia in letteratura scientifica non vi è alcuna prova a favore di una supplementazione di fibre e liquidi nei bambini affetti da stipsi che già ne assumano una quantità sufficiente con l’ alimentazione. Anche l’uso di probiotici e prebiotici non trova indicazioni, sebbene il consumo regolare dello yogurt come alimento funzionale e derivato del latte costituisca una buona abitudine con diversi vantaggi sulla flora batterica e il transito intestinale, a prescindere dalla presenza o meno del disturbo.
Nei neonati, la stipsi è più frequente in corso di allattamento artificiale; tuttavia, l’uso di latti formulati arricchiti con oligosaccaridi migliora la consistenza delle feci e agisce positivamente sulla frequenza delle evacuazioni, mimando l’azione degli oligosaccaridi naturalmente presenti nel latte materno. Inoltre, è stato dimostrato che anche i latti di formula contenenti prebiotici e probiotici hanno effetti positivi sulla stipsi del neonato.
Vi sono alcune evidenze scientifiche tra loro in conflittualità su una possibile relazione tra stipsi funzionale e allergia alle proteine del latte vaccino. A causa di tali controversie, le linee guida del 2014 ESPGHAN – NASPGHAN non prevedono la prescrizione di test allergologici per la diagnosi di allergia alle proteine del latte vaccino nei bimbi affetti da stipsi funzionale, ma suggeriscono un trial di 2-4 settimane di dieta priva di proteine del latte vaccino, solo nel bambino che non risponde alle comuni terapie contro la stipsi.

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IL PIATTO SANO

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Il PIATTO SANO è un piatto unico, bilanciato e nutriente, composto da:

Cereali, preferibilmente integrali o semintegrali, variandone spesso la tipologia (pasta e pane di frumento, riso, orzo, farro, miglio e altri cereali minori). Le patate possono essere una sostituzione dei cereali (e non delle verdure).

Verdure in abbondanza, di stagione, cotte o crude, variandone i colori, prediligendo i prodotti locali.

Proteine salutari, alternando tra quelle di origine animale e quelle di origine vegetale (pesce, carni magre, legumi, formaggi magri, uova, frutta secca)

Olio extravergine, preferibilmente crudo, come condimento

Poco sale, sempre iodato, e spezie, aromi, aglio, cipolle e limone a piacere per insaporire i piatti.

Un frutto fresco a fine pasto, di stagione, prediligendo sempre i prodotti locali.

Acqua come bevanda.

Dopo il pasto sano, dedicate qualche minuto ad una bella camminata all’aria aperta!

Ricordo che queste sono indicazioni di massima per la popolazione generale sana e non considerano gli specifici fabbisogni energetici e nutrizionali di ciascun individuo, variabili a seconda di età, sesso, composizione corporea, stile di vita e attività fisica praticata, condizioni patologiche o parafisiologiche etc.